Due fatti hanno stimolato l’autore a pubblicare questo volume. Nelle interviste televisive che precedettero i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia alcuni insigni storici meridionali raffigurarono l’azione piemontese nel Risorgimento alla stregua d’una guerra di occupazione che represse duramente gli aneliti patriottici delle popolazioni sottomesse. Inoltre, uno degli attori principali del Risorgimento, la Massoneria del Grande Oriente d’Italia, ha iniziato questi festeggiamenti celebrando la carta costituzionale siciliana, forse trascurando il fatto che lo Statuto Albertino è stato per cento anni legge dello Stato Sardo prima, Nazionale poi.
L’autore vuole ricordare a se stesso e ai suoi lettori il succedersi di avvenimenti che legittimarono la leadership del Piemonte nel perseguire tendenze unitarie del tutto nuove per quei tempi e che, nel corso di pochi decenni, portarono alla redazione e promulgazione della carta costituzionale da cui promanò l’unificazione del nostro Paese. Ha voluto farlo a modo di cronaca, leggero, aderente alla missione che si prefigge il socio ispiratore di questa Casa Editrice, la Fondazione Università Popolare di Torino, che è l’educazione permanente dell’adulto. Prosa semplice, quindi, che ha evitato il ricorso alle caratteristiche tipiche della storiografia ufficiale così ricca di nozioni, di note, di approfondimenti non sempre accessibili al lettore comune.